E' stato battezzato Jesus perché la madre fece un voto a Nostro Signore, in Argentina lo chiamano "Maravilla" ed il suo idolo è Ryan Giggs, esterno gallese del Manchester United. Ecco il bignami dell'identikit di Jesùs Alberto Datolo, 24 anni, presentato al San Paolo poco prima di Napoli-Udinese. A fare gli onori di casa il Presidente Aurelio De Laurentiis ed il Direttore Generale Pierpaolo Marino.
"Benvenuto nella famiglia azzurra - ha detto De Laurentiis - siamo molto contenti di poter avere qui Datolo, un calciatore di cui Marino mi ha sempre parlato bene. Potevamo portarlo a Napoli a giugno ed invece abbiamo anticipato i tempi. Sarà sicuramente un giocatore importante per noi. E poi parliamoci chiaro, da uno che si chiama Jesùs possiamo aspettarci il massimo". Una battuta che scioglie l'emozione strappa il sorriso a Datolo e a tutta la sala stampa.
Poi è la volta il Direttore Marino che a sua volta presenta l'argentino entrando nel dettaglio più strettamente tecnico. "Datolo è un "volante" di sinistra, l'equivalente in Italia dell'ala ma può giocare in diversi ruoli di centrocampo. Sono contento di averlo potuto portare subito a Napoli e crediamo che nel giro di una o due settimane possa sistemare anche la sua situazione burocratica per poter giocare in Italia. Spero che Jesùs possa dare al Napoli un contributo importante per conquistare l'obiettivo Uefa".
Ed arriva il momento di Datolo, capelli d'oro e sguardo vispo. Questo l'impatto fisiognomico in attesa dell'aspetto tecnico. Emozionato e contento. Ecco le sue prime parole in azzurro.
"Conosco Napoli perché è stata la squadra di Maradona. Con Diego ci ho parlato molto perché mi ha voluto al Boca quando era dirigente e mi ha sempre dato il suo appoggio . Giocare con la maglia azzurra che è stata di Maradona e che è oggi di Lavezzi mi riempie di gioia ed orgoglio. E spero di conquistare grazie al Napoli anche la maglia della Nazionale argentina"
"Conosco bene anche Pocho - continua Datolo - perché ci ho giocato da avversario in Argentina e so che è un grande campione. Non vedo l'ora di scendere in campo al suo fianco".
E via andare le curiosità tecniche e "umane" dell'argentino. Innanzitutto il nome: "Mi chiamo Jesus perché quando mia madre era incinta di me vide un film sulla vita di Gesù e rimase impressionata. Così fece un voto".
Poi il suo ruolo: "Sono un 'volante de izquierda' - (ala sinistra) - e mi piace calciare le punizioni ed i rigori". E ancora il suo idolo. "Mi piace molto Ryan Giggs e cerco di ispirarmi a lui".
Infine una dedica ai tifosi del Napoli: "Qui c'è un pubblico fantastico, me lo hanno già raccontato e voglio dare fino all'ultima goccia di sudore per ricambiare la fiducia della Società e la passione di questa tifoseria fantastica. Darò l'anima per portare il Napoli in alto"
Fonte: www.sscnapoli.it